mercoledì 24 agosto 2011

Alberti Pietro Cesare, uno dei primi colonizzatori di New York

Uno dei primi colonizzatori di New York è il veneziano Pietro Cesare Alberti. Nato a Malomocco - Venezia il 02.06.1608 in una ricca famiglia di mercanti. Cesare, già da adolescente mostra un carattere forte e un indole avventurosa. Ancora ragazzo s'imbarca sulle navi veneziane dove apprende il duro mestiere del mare. Purtroppo nubi scure e minacciose si ammassano sul futuro della famiglia. Infatti, gli Alberti abbracciano la religione Calvinista è ciò crea notevoli problemi alla tranquillità di Venezia. Per questa ragione, pur di sfuggire alle persecuzioni, alle angherie e alle malversazioni della chiesa cattolica, gli Alberti sono costretti ad emigrare verso la più tollerante ed ospitale Olanda. Qui Cesare mette in pratica l'esperienza maturata a Venezia e in poco tempo avvia una florida attività mercantile marinara. Ma l'avventura, il richiamo del mare e il fascino dell'ignoto non cessano di stuzzicare l'indomabile animo del giovane. Per questa ragione il 10 luglio del 1634 s'impiega presso una compagnia mercantile olandese e a bordo della nave Coninck David al comando del capitano David De Vier fa rotta verso l'America. Il viaggio è duro e faticoso e nonostante i pericoli, Cesare, sbarca sulle coste del Nuovo Mondo. Alberti non si perde d'animo e con un drappello di cacciatori e mercanti olandesi si inoltra nei vergini ed inesplorati territori a ridosso della Baia di Hudson. Qui, purtroppo, non trova facili condizioni di vita. Le scarse risorse economiche, le difficoltà ambientali e le insufficienti conoscenze del territorio gli rendono impossibile la sopravvivenza. L'avventuroso colono italiano comunque non è ancora vinto. Sfruttando le conoscenze in campo mercantile, Cesare, stringe un buon sodalizio con un pioniere di origine inglese con il quale si impegna prima nel commercio di pelli e successivamente nella coltivazione del tabacco. All'esordio l''attività agricola non è redditizia in quanto la bonifica del terreno, le interferenze delle compagnie mercantili e le scorribande dei nativi rendono l'ambiente aspro e insicuro. Con grande coraggio, sacrificio, caparbietà e spirito di sopravvivenza Cesare supera le difficoltà e nel giro di qualche anno comincia a raccogliere i primi frutti. I risultati sono ottimi, il prodotto è buono e viene venduto ad una compagnia mercantile inglese con la quale Cesare nel frattempo ha stretto rapporti di collaborazione. Conosce una ragazza olandese di nome Judith Janse Meynir la sposa e lo rende padre. In poco tempo acquista vari appezzamenti di terreno. Il primo di circa 60 acri è situato in una zona che in futuro diverrà Brooklyn mentre il secon do di circa 40 acri è situato nell'attuale Manhattan. Alberti non trascura i rapporti con con i guerrieri delle tribù indiane non ostili .divenendo grande amico dei Delaware, Micmac, Potawatomi e Chippeway con i quali instaura un ottimo rapporto di vicinato che gli permette di commerciare indisturbato in pelli e pellicce. Purtroppo, come le storia del continente americano insegna, non tutti i nativi si mostrano pacifici nei confronti “dell'arrogante uomo bianco”. Infatti, il 9 novembre dell'anno 1655, nella zona di Long Island, un gruppo combattente di guerrieri della tribù degli Illinois, attacca la fattoria di Alberti. Cesare è solo con la famiglia la sua resistenza è eroica ma vana. Viene selvaggiamente ucciso e privato dello scalpo insieme alla giovane moglie Judith. Fortunatamente, per un inspiegabile mistero, i figli della coppia riescono a sopravvivere al massacro trovando rifugio in uno sperduto avamposto di cacciatori olandesi. Albertis Pietro Cesare è considerato a giusta ragione uno dei primi colonizzatori italiani che contribuisce a rendere vivibile il territorio della Nuova Olanda dove nascerà New Amsterdam. Infatti il piccolo fortilizio costruito sulla punta meridionale dell'Isola di Manhattan nella valle del fiume Hudson altro non è che il primo embrione di New York. E proprio nel parco di questa città vi è una targa commemorativa in bronzo che ricorda agli americani il contributo dell'italiano nel processo di colonizzazione. Alberti è uno dei primi esempi di americanizzazione del cognome. Difatti i figli dello sfortunato eroe veneto, nel corso degli anni, vedono cambiare il proprio cognome in : Albertis - Alburtis - Bertis – Burtis.

Albertis Pietro Cesare è padre di tre figli maschi e due bambine. Il Primo figlio John Burtis si trasferisce nella Contea di Manmouth in New Jersey, il secondo James si trasferisce a Foster's Meadows mentre il terzo Arthur colonizza il territorio di Hempstead a Long Island.


Nessun commento:

Posta un commento